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Benvenuti sul sito ufficiale di Antonio Ongarello, musicista, chitarrista, insegnante e compositore.

Ho scoperto la chitarra a casa di un compagno di scuola che mi ha insegnato il “giro di Do”, quattro accordi che servivano bene per tante canzoni.

Poi, a casa, ho trovato “ad orecchio” una melodia: era il Tema di “L’uomo del banjo”, che suonavo ininterrottamente ( si direbbe oggi un mantra), seduto in cucina mentre mia madre preparava la cena. Mia madre Luciana era molto paziente in questo…

La prima chitarra costò cinquemila lire, la seconda , una Eko Mascotte usata, settemila e mi sembrava già uno strumento professionale.

Ho scoperto il “barrè” guardando una fotografia di John Lennon su di una rivista in cui metteva la mano sinistra nella forma del Mi7 ma al quinto tasto usando l’indice come un capotasto…”geniale” ,mi sono detto! “Così posso fare anche tanti altri accordi”…

Ho cominciato subito a scrivere canzoni. Ho riempito quaderni di canzoni dove sotto al testo mettevo il nome  degli accordi in biro rossa. Niente musica perché ancora non la sapevo scrivere, ma non resistevo alla voglia di comporre cose mie. D’altra parte i Beatles e Dylan insegnavano soprattutto a suonare cose proprie…

Naturalmente cercavo di eseguire anche tutte le canzoni dei cantanti che ascoltavo. Registravo in piccole bobine le serate del Festival di Sanremo o altre trasmissioni, e poi provavo a trovare gli accordi, ma non erano sempre esatti…

Guardavo la tv per vedere dove mettevano le dita sulla chitarra; mi ricordo di Endrigo, Celentano…

Nel ’65 già me la cavavo, al punto da suonare in varie situazioni come chitarrista-cantante solista e come bassista in gruppi beat.

Ho sempre amato il “basso” o meglio la “chitarra – basso” perché l’ho sempre considerato lo strumento del musicista con la “M”. Vedevo e vedo il ruolo del basso come quello del regista in una squadra di calcio; non fa quasi mai goal e non para i rigori, ma se non c’è o gioca male, la squadra è destinata alla sconfitta.

Purtroppo allora il bassista era sempre il chitarrista più scarso, e questa etichetta condizionava la carriera. Amo la chitarra, ma il basso è sempre lì, nel cuore.

Amici, Gruppi, serate, palcoscenici, camerini, chitarre, amplificatori, dischi, giacche, camicie, barbe e baffi, automobili, locali, film, concorsi, registrazioni, prove, incontri…tutto ruotava attorno ad una passione che mi ha fatto suo senza se e ma, e che mi tiene e terrà stretto per sempre.

Sogni, aspettative, speranze, delusioni, soddisfazioni, rabbia, rimpianti, entusiasmi, si mescolano e ritornano appena sfoglio certi album di fotografie. Potrei riempire centinaia di pagine nel racconto di tutto ciò che è poi venuto, contenuto in una vita di attività, ma mi voglio fermare qui, agli inizi della storia.

Il resto poi segue di conseguenza e si apre in migliaia di eventi anche importanti, ma niente sarebbe mai successo se non si fosse accesa, in un lontano giorno del 1963, quella scintilla di passione.